Un viaggio nella PA del futuro con il titolare del dicastero Paolo Zangrillo in casa Meta. Questo il senso del primo appuntamento dei ‘Dialoghi sul digitale’ organizzati da PA Social e Fondazione Italia Digitale, celebrato negli spazi di Binario F a Roma.

Presenti ospiti istituzionali, giornalisti, comunicatori, social media manager, esperti del settore, docenti universitari, imprese e buone pratiche da tutto il Paese. “Ho trovato una PA imponente – ha detto Zangrillo a Francesco Di Costanzo, Presidente di Fondazione Italia Digitale e PA Social che lo ha intervistato nel corso dell’iniziativa – con 3,2 milioni di persone. Una PA che ha come sfida quella dell’innovazione e della trasformazione digitale. La transizione digitale non è un’opzione ma una necessità”.

Ha aggiunto: “Fondamentale il tema della competenze e della semplificazione nel rapporto tra amministrazioni e utenti. Stiamo lavorando alla semplificazione di 600 procedure amministrative, e molte di queste avverranno tramite gli strumenti del digitale. Il blocco del turn over non ha dato possibilità di inserire nuove risorse: la sfida è creare le condizioni affinché le nuove generazioni si avvicinino alla PA, dove l’età media è salita da 44 a 49 anni. Un altro dei temi da affrontare è la capacità di comunicare. Facciamo cose interessanti, ma siamo un po’ meno capaci di far sapere quello che accade e valorizzare le nostre eccellenze.”

Si è parlato anche di smart working: “In Italia prima della pandemia erano 500mila i lavoratori in smart working, nella pandemia 6milioni, con un grande contributo della pubblica amministrazione; nel 2022 – ha proseguito – sono 560mila i dipendenti della PA in smart working, ne prevediamo quasi 700mila nel 2023. Vogliamo dimostrare che la PA non è diversa dalle altre organizzazioni”.

Il Ministro ha concluso – prima di sperimentare di persona il Metaverso, primo ministro del governo Meloni a provare la tecnologia immersiva – con un appello alla dirigenza della PA “il ruolo dei dirigenti è fondamentale. Merito, competenza e responsabilità devono permeare la Pubblica Amministrazione Centrale e Locale. La nostra PA deve essere capace e virtuosa anche nel riconoscere elementi di premialità a chi si distingue sotto il profilo dei risultati.”

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